2 dicembre 2011

Il Colosseo nel film "3 straniere a Roma"



Claudia Cardinale e altre 2 amiche hanno appuntamento al Colosseo con i vitelloni romani. Notare lo spot elettorale con al centro lo scudo crociato e l'imperativo "VOTA D.C."  a sinistra le tre ragazze e a destra uno stuolo di preti (1958).
Il film è di Claudio Gora noto come attore che come regista.



29 novembre 2011

Il Colosseo nel film "Il Tetto"


Il Colosseo e Via dei Fori Imperiali nel 1956 immortalati da Vittorio De Sica.




28 novembre 2011

Il Colosseo nel film "Roma come Chicago"


Inseguimento di un "bandito" da parte della polizia girato tra il Colosseo, l'Arco di Tito ed il Tempio di Venere (1969).
Un concentrato di icone fine anni sessanta:

 baffo folto, pizzetto, basette, occhiali,

 jeans a tubo (o a sigaretta) e stivaletto del bandito

l'Alfa Romeo degli anni sessanta

il colore verde delle macchine della polizia

e per ultima l'icona eterna della città di Roma

23 novembre 2011

Il Colosseo nel film "Peccato sia una canaglia"


Un giro per Roma da Largo Magnanapoli verso il Colosseo con Sofia Loren come guida turistica e Marcello Mastroianni come tassinaro.
Sullo sfondo delle prime inquadrature c'è la Chiesa di San Domenico e Sisto a Magnanapoli (1954).


22 novembre 2011

Il Colosseo nel film "Il Conformista"


Jean-Louis Trintgnant impazzisce sotto gli affollati archi del Colosseo del periodo post-fascista (1970).
Un film di Bernardo Bertolucci da un romanzo di Alberto Moravia.



21 novembre 2011

Il Colosseo nel film "OK Nerone"


Dal Colosseo al Colosseo Quadrato. Walter Chiari e Carlo Campanini sognano di vivere nella Roma antica, ma l'ambientazione è l'EUR e il Colosseo è il Palazzo della Civiltà e del Lavoro (1951).


20 novembre 2011

Il Colosseo nel film "Sotto il sole di Roma"



I "pischelli de 'na vorta" sorpresi al Colosseo da un temporale estivo mentre andavano a fare il bagno alla marana (1948).


19 novembre 2011

Il Colosseo nel film "Le Streghe"


Silvana Mangano (Assurdina) minaccia di buttarsi dal Colosseo mentre Totò e Ninetto Davoli fanno una colletta per scongiurare l'evento. Dall'episodio "La terra vista dalla luna" di Pier Paolo Pasolini (1967).
Foto ed info sul Colosseo





17 novembre 2011

Il Campidoglio nel film "Nostalghia" parte 2


A piazza del Campidoglio, sulle note dell'Inno alla gioia di Beethoven, Domenico si dà fuoco nel centro della piazza, sulla statua equestre di Marco Aurelio (1983).
Film, foto ed info su: Tesori di Roma

16 novembre 2011

Il Campidoglio nel film "Nostalghia"


Da un film di Andrej Tarkovskij.
A piazza del Campidoglio, l'amico "pazzo" del protagonista, Domenico, parla alla gente dalla statua equestre del Marco Aurelio (1983).
Film, foto ed info su: Tesori di Roma


14 novembre 2011

Il Campidoglio nel film "Anni Difficili"


Al Campidogio, Alberto Sordi, Lea Massari e Franco Fabrizi vengono a sapere dell'attentato a Togliatti (1948).



"Alle 11.30 del 14 luglio 1948 fu colpito da tre colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata mentre usciva da Montecitorio in compagnia di Nilde Iotti (giovane membro del Pci eletta alla Costituente, con la quale aveva intrecciato una relazione nel 1946, quando la Iotti aveva 26 anni).

L'autore dell'attentato era Antonio Pallante, un giovane iscritto al blocco liberale qualunquista, spaventato dagli effetti che la politica filo-sovietica del "Migliore" (come ormai Togliatti iniziava ad esser soprannominato ironicamente dai suoi avversari) avrebbe potuto avere sul Paese. I proiettili, sparati da una pistola calibro 38, colpirono il leader del PCI alla nuca e alla schiena, mentre una terza pallottola sfiorò la testa del politico. Ricoverato d'urgenza, Togliatti fu operato con successo dal chirurgo Pietro Valdoni.

Poche ore dopo il ferimento si verificarono incidenti in diverse località fra le quali Roma, La Spezia, Abbadia San Salvatore; nel corso di violentissime manifestazioni di protesta si registrarono alcuni morti a Napoli, Genova, Livorno e Taranto. Genova reagì con forse maggiore tempestività ed impegno, sia per la forte presenza comunista fra la sua popolazione, sia perché a molti non era sfuggito il ricordo sentimentale di un Togliatti genovese (anche se emigrato subito dopo la nascita in Sardegna e poi vissuto a Torino ed in gran parte in Russia) Gli operai della FIAT di Torino sequestrarono nel suo ufficio l'amministratore delegato Vittorio Valletta. Buona parte dei telefoni pubblici smisero di funzionare e si bloccò la circolazione ferroviaria. Il democristiano Mario Scelba, ministro dell'interno, impartì disposizioni ai prefetti per vietare ogni forma di manifestazione, e l'intero paese sembrò sull'orlo della guerra civile. Gli accordi di Yalta e la presenza di truppe americane sul territorio italiano sconsigliavano un'insurrezione armata.

Nelle ore in cui si attendeva l'esito dell'intervento chirurgico, si diffusero le più diverse voci sullo stato di salute di Togliatti: circolò anche la notizia della morte del segretario comunista. Il clima politico del paese era caldissimo: soltanto due mesi prima, il 18 aprile 1948, le prime elezioni della storia della repubblica avevano sancito la vittoria della Democrazia Cristiana sul fronte delle sinistre (Partito Comunista e Partito Socialista).

Il bilancio, nella sola giornata del 14 luglio, fu di 14 morti e centinaia di feriti. Negli scontri perirono dieci manifestanti e quattro agenti di Pubblica Sicurezza. Nei due giorni successivi all'attentato, si conteranno altri 16 morti e circa 600 feriti Il Paese tornerà lentamente alla normalità.. L'operazione, infatti, riuscì a salvare Togliatti. Fu proprio il dirigente del Partito Comunista Italiano ad imporre ai membri più importanti della direzione del PCI, Secchia e Longo, di sedare gli animi e fermare la rivolta. La possibile insurrezione di massa dei militanti comunisti si arrestò davanti all'ordine di Togliatti." (Wikipedia)

11 novembre 2011

Piazza dei Cavalieri di Malta nel film "L'Arte di Arrangiarsi"


Uno spezzone di 57 anni fa... O no?
- Mi trovai in piena campagna elettorale e in un attimo capii qual'era la mia vera vocazione. Altro che iscriversi ai partiti, dovevo fondarne uno, e ora potevo perché ero stato in galera, ero una vittima! (1954).
Il comizio si svolge a Piazza dei Cavalieri di Malta realizzata da Piranesi (1954).

10 novembre 2011

Santa Maria della Pace nel film "Arrivderci Roma"


La Chiesa di Santa Maria della Pace fa da scenografia alle arie cantate dai romani mentre lavorano (1957). Tutti i film, foto ed info su: http.//www.tesoridiroma.net


9 novembre 2011

Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo nel film "Arrangiatevi"


- Senta questo fatto della casa per me è una cosa seria. Lei mi sta prendendo in giro. 
- Ma come che tengo la figura del pagliaccio che vi prende in giro. Ve lo giuro sull'onestà della mia consorte, permmettete? Marisa vieni qua! E cammina! 
- Un momento c'ho er tacco 12, no?! 

Nei pressi della Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo al Celio, Vittorio Caprioli e Franca Valeri propongono a Peppino De Filippo una "casa" in affitto (1959).


8 novembre 2011

Il Pincio nel film "Abbasso la ricchezza"


Anna Magnani e Vittorio De Sica fanno colazione su una terrazza sul Pincio. La vista delle pesche tradisce l'origine fruttarola della Magnani: - Chissà quanto le fate 'ste persiche. A bottega mia certe persiche belle, grosse così: capoccette de' regazzino pareveno mica sta schifezza qua... (1946).
Foto dei Panorami dal Pincio su Tesoti di Roma


6 novembre 2011

La Piccola Farnesina nel film "Risate di Gioia"


Anna Magnani, Totò e Ben Gazzara arrivano al palazzetto della Piccola Farnesina su Corso Vittorio Emanuele all'altezza di Via dei Baullari e qui la Magnani a momenti ci rimette il... (1960). Tutti i film, foto ed info su: http.//www.tesoridiroma.net




5 novembre 2011

Corso Vittorio Emanuele nel film "Risate di Gioia"


Anna Magnani, Totò e Ben Gazzara litigano su Corso Vittorio Emanuele la mattina del primo dell'anno (1960). Tutti i film, foto ed info su: Tesori di Roma



3 novembre 2011

1 novembre 2011

Il Gianicolo nel film "Le Dritte"



Monica Vitti, Bice Valori e Sandra Mondaini aspettano inutilmente i loro fidanzati sotto il monumento a Garibaldi al Gianicolo (1958).
Tesori di Roma


30 ottobre 2011

Il Monte dei Cocci nel film "Dramma della Gelosia"


Monica Vitti non sa chi scegliere tra Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini. Sullo sfondo il panorama di Roma dal Monte dei Cocci a Testaccio, si riconoscono il Gazometro, Ponte Testaccio e il Mattatoio (1970).
Tesori di Roma

29 ottobre 2011

28 ottobre 2011

L'EUR nel film "L'Eclisse" (seconda parte)



Monica Vitti e Alain Delon passeggiano per i giardini dell'EUR. Si riconoscono la Casina dei 3 Laghi, Viale dell'Umanesimo e Viale della Tecnica all'incrocio con Viale del Ciclismo.
Tesori di Roma


Casina dei 3 Laghi e Chiesa dei SS Pietro e Paolo


Viale dell'Umanesimo angolo Viale dell'Oceania



Viale dell'Umanesimo 315


L'attico di Viale dell'Umanesimo 315


Viale della Tecnica anglo Viale del Ciclismo

27 ottobre 2011

Il Laghetto dell'Eur nel film "L'Eclisse"



Una macchina viene ripescata dal laghetto dell'EUR, motivo di incontro tra Monica Vitti e Alain Delon (1962). 
Tutti i film, foto ed info su: http.//www.tesoridiroma.net
Monica Vitti - 1962 - l'attrice fa capire di venire da casa propria ma proviene dalla parte opposta di Via U. Tupini
Monica Vitti e Alain Delon - 1962 - alle spalle dei due attori si vede lo spazio verde prima della costruzione del palazzo della Banca di Roma

Il Palazzo della Banca di Roma in Piazzale Ataturk



26 ottobre 2011

Piazza di Pietra nel film "L'Eclisse" (seconda parte)




Monica Vitti, Laura Brignone e Alain Delon frequentano la Borsa di Roma che si trovava in Piazza di Pietra dove sorge il Tempio di Adriano. L'entrata della borse era in Via de Burrò (1962). 
Tutti i film, foto ed info su: http.//www.tesoridiroma.net

Monica Vitti e Alain Delon



25 ottobre 2011

Piazza di Pietra nel film "L'Eclisse" (prima parte)


Monica Vitti, Lilla Brignone e Alain Delon frequentano la Borsa di Roma quando si trovava in Piazza di Pietra dove sorge il Tempio di Adriano. L'entrata era in Via de Burrò. (1962). 
Tesori di Roma


24 ottobre 2011

L'EUR nel film "L'Eclisse"


In occasione del Festival del cinema di Roma in programmazione dal 27 ottobre al 4 novembre  i prossimi film inseriti saranno dedicati a Monica Vitti, a Pier Paolo Pasolini ed al Risorgimento italiano in simpatia con le mostre fotografiche presenti al festival.

Vittoria (Monica Vitti). dopo aver mollato Riccardo (Francisco Rabal)  cammina tra i giardini dell'EUR: si riconoscono viale Australia, il Fungo, il palazzo dello Sport (Palalottomatica), il Colosseo Quadrato, la Casina dei 3 Laghi e viale dell'Umanesimo. (1962). 





23 ottobre 2011

Via Nazionale nel film "I Soliti Ignoti"


Vittorio Gassman  si costituisce per far uscire di galera il suo compare. Il commissariato sembra trovarsi su Via Nazionale (1958).
Tesori di Roma

22 ottobre 2011

Mura Aureliane a Borgo e il Nomentano nel film "I Soliti Ignoti"




Vittorio Gassman rimorchia Carla Gravina. La scalinata potrebbe essere quella di fronte all'entrata dei Musei Vaticani ma il resto della scena è stata girata a Via Nomentana (Batteria Nomentana) con sotto il quartiere Africano come suggerito dai commenti (1958).
Tesori di Roma

12 ottobre 2011

Il Colosseo nel film "Babtysitter - Un maledetto pasticcio"


In un film di René Clément, Maria Schneider prende un cappuccino in Piazza della Madonna dei Monti e scende dal tram in Via degli Annibaldi con lo sfondo del Colosseo, mentre Renato Pozzetto cammina per Via del Fagutale (1975).
Tesori di Roma

27 settembre 2011

Anna Magnani nel film "Mamma Roma": gli stornelli



dalla sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini:

Tre bei maialetti entrano, sul rozzo pavimento, intuzzando,
grugnendo, spaventati, disorientati.
Sono tutti incravattati, uno ha un cappello in testa, uno ha un
fiocchetto alla coda, uno ha un paio di giarrettiere. Entrano come una
cricca di matti, di condannati a morte, come un balletto. Dietro di loro
si vede zompare una scopa, e quella che la maneggia ride da
sbudellarsi.
MAMMA ROMA A sora sposa! Ecco i nostri fratelli!
Dentro l'osteria c'è una tavolata come quella dell'Ultima Cena, a ferro
di cavallo, con una quarantina di convitati: parenti della sposa, burini,
neri come tizzoni, e i colleghi dello sposo: tutti papponi.
In mezzo, lo sposo, Carmine, e la sposa, col velo bianco sulle ventitré,
sui capelloni alti come un trono.
CARMINE Sì, fratelli d'Italia!
I tre maialetti sono spinti avanti a scopate da Mamma Roma, in piedi,
scarmigliata, folle, dentro lo stanzone dell'osteria.
MAMMA ROMA Ma quale d'Italia! che fai finta de no conoscerli? A
Clementina, te presento i tu' cognati!
I maiali tendono a squagliarsela, e Mamma Roma lotta come una
dannata, a scopate, per tenerli insieme.
MAMMA ROMA Questo è Peppe, lo vedi? questo è Nicola, e quella è
Regina, la Snaturata! Ah, ah! Sapessi che fa questa! Nun te ne curà!
I papponi, allineati come gli Apostoli intorno alla tavolata burina, le
danno spago.
Pier Paolo Pasolini - Mamma Roma
3
PAPPONE BIONDO Dillo, dillo! Nun te vergognà, tanto qui semo tutti
de bocca bona!
MAMMA ROMA Fa la vita! Ah, ah!
PAPPONE MORO E che è 'sta vita?
MAMMA ROMA Batte!!
PAPPONE ROSCIO Beata lei!
MAMMA ROMA Allora hai capito che fa, questa?
Lo grida rivolta alla sposa.
La sposa col suo velone bianco al vento, si volta, congestionata, verso
lo sposo, verso il suo Carmine dai baffetti neri.
MAMMA ROMA Guardala, guardala...
La maialetta zompa, con le sue giarrettiere spudorate.
MAMMA ROMA Lo sai che fa? Fa la...
Tutta la tavolata dei papponi la interrompe in un solo grido unanime,
nella vecchia ovazione.
PAPPONI Viva gli sposi! Viva gli sposiiii.
2
Sono le due. Sempre più sbronzi e sbragati, papponi e zoccole, nella
sacrilega mescolanza coi parenti burini della sposa. I maialetti
grugniscono, tranquillizzati, ai cantoni, tra le gambe.
PADRE DELLA SPOSA Io vojo dirvi cari figlioli che... in questo
giorno...
Pier Paolo Pasolini - Mamma Roma
4
PAPPONE BIONDO De libertà provvisoria...
PADRE DELLA SPOSA In questo giorno che siamo tutti qui riuniti,
voglio dirvi...
PAPPONE MORO Che fai la spia!
PADRE DELLA SPOSA ... che mi piace la comitiva... Perché anche se
noi lavoramo la terra, siamo gente de...
E si batte forte più volte sul petto.
PAPPONE ROSCIO Tubercolosi?
PADRE DELLA SPOSA Semo gente che ce l'avemo er core! E...
E continua farneticando a dire delle frasi bibliche in genzanese, senza
capo né coda. Mamma Roma l'interrompe battendo le mani
follemente.
MAMMA ROMA Viva gli sposiii!
TUTTI Viva gli sposiii!
Carmine e Clementina si baciano. Il suocero è ancora in piedi, pronto
a riprendere il sermone.
MAMMA ROMA E metteteve a sede! Così c'è morto uno l'altro giorno!
E che ce volete insegnà la Bibbia a noi! La Messa va detta cantando,
mica così!
PAPPONE BIONDO A Mamma Roma, faccela te 'na bella cantata de
core!
Mamma Roma scatta in piedi, col bicchiere in mano, e, detto fatto, si
mette a cantare con tutti i sentimenti.
Pier Paolo Pasolini - Mamma Roma
5
MAMMA ROMA Fior de gaggia,
quando canto io canto con allegria,
ma se io dico tutto rovino 'sta compagniaaaa!
Scatta in piedi allora lo sposo, coi suoi baffetti neri, e il ciuffo nero di
guappo, e gli occhi ardenti.
CARMINE Fiore de sabbia,
tu ridi, scherzi, fai la santa donna,
e invece in petto schiatti da la rabbia.
E Mamma Roma di rimando senza pensarci un attimo.
MAMMA ROMA Fiore de menta,
fèrmete lingua, chè ce sta n'innocente:
è mejo che nun veda e che nun senta!
Invece, l'innocente, la sposa, tutto a un botto, chi se l'aspettava?, si
alza, tra i velami, e con vecchio impeto burino, attacca pure lei:
SPOSA Fior de cocuzza,
'na donna per 'sti baffi andava pazza,
e adesso che li perde ce va in puzza!
MAMMA ROMA Fiore de merda,
io me so' libberata da 'na corda,
adesso tocca a 'n'altra a fà la serva! A sora sposa,
senza invidia! So' libbera, so' libbera!
PAPPONE MORO Auguri! Viva gli sposi!
Batte le mani: tutti battono le mani e gridano e si svociano e danno
calci ai maiali.
TUTTI Viva gli sposiii…
Pier Paolo Pasolini - Mamma Roma
6
3
Sono le tre. Grida, voci, caciara, grugniti di maiali. Mamma Roma
ride, con la bocca come un forno.
PAPPONE BIONDO Me pari 'n annaffiatore. Ma che ciài da ride!
Almeno faccelo capì pure a noi perché ridi! Hè!
Ma Mamma Roma lo guarda con gli occhietti stretti dall'irrefrenabile
risata.
PAPPONE BIONDO Va be' che hai spadronato! E cinque anni de
schiavitù so' tanti! Va be', che adesso de li sordi fai tutto der Santo!
(fa il gesto di arraffare i soldi tutti per sé) Va be', che chi te sfruttava
(accenna a Carmine) t'ha dato l'amnistia! Ma mo carmete, se no te
strozzi!
E lei continua a sbudellarsi dal ridere.
PAPPONE BIONDO E ridi, sa'! Ma che è che te fa ride?
Mamma Roma si alza di scatto, ridendo e parlando da sola.
MAMMA ROMA I fiji! Ma che so' i fiji!
Si alza e va a abbracciare un ragazzino che è lì, nella tavolata
dell'Ultima Cena, davanti ai due sposi.
Ma il ragazzino le dà una pizza in faccia.
CARMINE Menaje, a regazzì! Le donne così se pijano!
Mamma Roma per conquistarsi il maschietto, caccia il rossetto e si
disegna in faccia ridendo un bel paio di baffi.
Il ragazzino ride.
MAMMA ROMA Je voi bene a tu' madre?
Pier Paolo Pasolini - Mamma Roma
7
Il ragazzino accenna di sì, di sì, di sì.
MAMMA ROMA Sì? je voi bene a tu' madre?
Il ragazzino, sì, sì, sì.
CARMINE (come un vescovo, un pretore, misterioso) Te benedico in
nomine Patris, Filii et Spiritus Santi! Morto un Pappa, se ne fa 'n
altro!
Mamma Roma afferra il ragazzino sotto le ascelle, e lo fa girare con
sè in mezzo allo stanzone.
MAMMA ROMA Papponcello mio papponcello mio!
Gira con lui, come ballando: e grida allegra, come una matta.
MAMMA ROMA I fiji, che so' i fiij! Auguri, a sposi! Fatene tanti de
fiji! come Giacobbe!
Girando, afferra il velo alla sposa strappandoglielo, e se lo mette in
testa, continuando a girare in mezzo allo stanzone, tra le risate di tutta
la comitiva.
MAMA ROMA Auguri, a sposi! Potessivo stà pe' tutta la vita vostra in
grazia de Dio! Voleteve tanto bene quanto n'ha da entrà dentro casa mia!
Gira vorticosa intorno: e vorticosa gira intorno a lei la tavolata
dell'Ultima Cena. Finché cade col sedere per terra, il velo storto, sulla
fronte, sui baffoni finti, sulla bocca che ride.

19 settembre 2011

Caracalla nel film La Notte Brava


- E giusto così poi campa' te a
rubba' li clienti all'artre, e robba che se nun ce rubbassi li clienti a noi te sarebbe morto pure er verme solitario dalla fame!
Supplizia (Antonella Lualdi) e Anna (Elsa Martinelli) hanno un "piccolo alterco" lungo le mura aureliane delle Terme di Caracalla nel film "La Notte Brava" (1959).

Dal soggetto originale di Pier Paolo Pasolini

(nella sceneggiatura del film alcuni particolari non corrispondono al soggetto come il nome di Crocefissa  cambiato in Supplizia)





Oltre la scarpata un prato, con l'erba pesta, le canne, qualche frattaccia coperta di stracci.
Una donna dorme, sopra quell'erba, con la bocca semiaperta, arsa, coi capelli mezzi castani mezzi biondi, di paglia. Il sole che la brucia, non la sveglia.
Un'altra donna, le sta seduta a due tre metri di distanza.
Cattiva, magra, bruciata dal sole, coi capelli neri, la veste rossa.
Pensa, col mento sulle ginocchia.
C'è, intorno, un piccolo treppio: due beccamorti di ragazzetti in tuta, buoni buoni e tutti occhi, appartati; un uomo anziano, in piedi, con in mano uno di quei grossi bandoni ondulati che servono a fare i tetti delle baracche; un altro uomo, soddisfatto, zozzo, che, seduto,
guarda come se ridacchiasse sempre da solo.
Dalla scarpata sale un'altra donna, un po' faticosamente, con quel caldo che fa: è una biondaccia, ossigenata, con sotto i capelli un viso un po' buffo, da spazzacamino. E’ Crocefissa. Come la vede Anna si alza in piedi, e le va incontro con aria cattiva, tutta tesa, come cercando subito la lite.
ANNA Dimme un po', ieri sera che hai fatto, te? Co' chi ssei montata?
Addò sei ita?
Crocefissa ha la faccia di chi si sente innocente, e può andare a testa alta.
CROCEFISSA Me piace l'idea! Co' chi vòi che so' ita? Co' chi me paga!
ANNA Sputo! Tiè, te improfumo! A fracicona!
CROCEFISSA Fai tanto schifo te!
ANNA Solo così pòi campà! A portà via li clienti all'altre! Spudorata!

Le si avvicina ancora di più, reprimendo la rabbia che le impedisce di parlare, a voce sempre più alta:
ANNA Che se nun fosse che c'arrubbi le poste a noi, te morirebbe pure er vermine solitario, da la fame!
Crocefissa fa spalluccia, e la guarda con pena, però cominciando a riscaldarsi pure lei:
CROCEFISSA Che, sei la reggina? Che, devono venì pe' forza co' te? Io mica je butto er laccio ar collo, sa'! Io sto qua: co’ chi me paga, vado. E i soldi li vojo prima!
ANNA Tanto a me nun m'hai scucito nemmeno un baffo! Che te credi che le chiacchiere nun se risanno? Lo sai che ciò chi me riporta tutto, a me!
CROCEFISSA Famme sentì pure quest'altra! Di', di'!

Anna, ferita da quella calma da gran signora, strizza gli occhi,
sputando veleno:
ANNA A scarto de San Galicano! Rammollita! Nemmeno là dentro, te vonno! Tu, de me, a quello là, je sei ita a dì che ciò la capacità de portammece via er portafojo, ecco che je sei ita a dì!

La guarda inferocendosi sempre più, ormai lanciata:
ANNA E che già l'ho fatto l'altre volte, che ce provo spesso, e che se me capita faccio pure qualche riccattuccio...
Guarda fissa Crocefissa, feroce, come volesse mangiarsela:
ANNA Adesso nega! Di' che nun è vero!
Crocefissa non risponde niente: tutt'a un botto si piega su se stessa, si china, e si leva da un piede una scarpa, stringendola poi in pugno come un'arma.
CROCEFISSA A zozza, pure questa me tiri? Per chi m'hai presa? Non t'azzardà nemmeno a fattela passà per la testa! Che io mo te spenno tutta la parrucca, sa'!
Il vecchiotto seduto in disparte ridacchia, con l'occhio acquoso, e la scucchia lunga, rosso di soddisfazione.
Uno dei due ragazzetti, senza troppo scomporsi, calmo e con ironia distaccata e contemplativa, canticchia la carica.
ANNA Ah sì? Intanto, te da stasera in poi er posto te lo trovi da 'n'altra parte: e qui, te nun ce venghi più!
CROCEFISSA Ma qui, io, se prima ce stavo du' ore, adesso ce ne sto quattro! Vojo vede proprio che fai!
Risvegliata finalmente da tutti quegli strilli, quella che stava a dormire, si alza, impastata di sonno, acciecata dal sole. Guarda, raccoglie la borsa e se ne va zoppicando tra gli sponzoni e l'erba alta.
PROSTITUTA Fate schifo!
Si sta quasi perdendo tra due frattacce scheletrite, e si volta ancora una volta, col vomito:
PROSTITUTA Se viè piazza d'armi, qua me fate carcerà pure a me! Er sonno me lo fate finì in camera de sicurezza...
Ma intanto Anna, strizzando gli occhi, come pervasa da una profonda ispirazione, non s'arresta, con Crocefissa che, da parte sua, ha recuperato un po' della calma e dell'ironia di prima.
ANNA Che te faccio? Te metto le budella in mano! A infamona! Così te levi er vizio da infangà la gente!
CROCEFISSA Perché? Pora incensuratella! Vòi dì che nun è vero, eh? Er portafojo a quello der millecento verde, è sparito da solo! Chissà chi se l'è preso! E quelle cinquantamila lire che te sei fatta dà dar dentista perché hai saputo ch'era sposato, erano opera de carità!
A queste parole, che sono la verità, e perciò scottano, Anna perde il lume degli occhi, e si butta addosso a Crocefissa, aranfandola per i capelli. Cominciano a pestarsi come due cani, ringhiando, ansimando.
Si sente dalla strada, prepotente, un colpo di clacson. Il suono si ripete ancora più vicino e prepotente.
Il vecchiotto continua a ridacchiare loffio. Il ragazzino che, in piedi verso la scarpata, può guardare sulla strada, avverte, calmo:
RAGAZZETTO Ce so' du' giovanotti che ve vonno!
Le due non lo sentono nemmeno: continuano a fare a botte, a calci, a morsi, tirandosi per i capelli. Il vecchiotto seduto ridacchia ancora più forte: il miserabile del bandone si diverte come un ragazzino.
Risuona il clacson.
Poi dopo qualche istante, spuntano dall'orlo della scarpata, tutti agili e malandri, due giovanotti: uno bruno, duro, nero come un toro, Scintillone, uno con gli occhi azzurri, agile, elegante come un lupo, Ruggeretto. Tutti due splendono d'ironia.
SCINTILLONE An vedi come se vonno bene queste! Che, sete du' sorelle?
RUGGERETTO Daje, a secca! Studiala un pochetto!
Scintillone si dà un'occhiata amara intorno, sul prataccio bruciato dal sole.
SCINTILLONE Ma che, ce so' solo 'ste due?
RAGAZZETTO Eh, un'altra che c'era, l'hanno fatta scappi!
RUGGERETTO A Scintiillò, prendemose 'ste due, che cavolo ce frega! Nun ce dormimo sopra, nun ciavemo tempo da buttà via!
Scintillone guarda un po' le due che si stanno rotolando per terra, avvinghiate con tutta l'anima: poi, presa un 'improvvisa decisione, si avvicina a loro.
SCINTILLONE Gong! Fine del primo tempo, fuori il secondo!
Si china sulle due litiganti, e strappa con violenza Anna, alzandola tra le sue braccia.
Ruggeretto fa la stessa cosa con Crocefissa.
RUGGERETTO Ammazza, oh! Eppure sete amiche! Calma, aòh che, v'è scoppiato er colera? Quanno ve pija la mosca, come ve pija brutto!
SCINTILLONE Ecco tante vorte come succedono le guere! Daje, sta' ferma, sta' bona, 'namose a pijà l'aperitivo!
Anna scalciando cerca di svincolarsi dalla stretta di Scintillone
ANNA Aòh, mo te ce metti pure te in mezzo? Lasseme perde impiccete de le corna tue! Che me le so sbrigà da sola le cose..
SCINTILLONE Carma, su, fija mia! Essi da pasto! Che sarà mai? Per mille lire state a baccajà? Hai trovato chi stanzia, mo... chi te ripaga le spese!
ANNA Ma che ce vojo fà, de i soldi tua! Lasseme! Che la vojo sventrà, quella!
SCINTILLONE Eh! Per una come quella te ce vòi fà rovinà! Qua va a finì che ve mettono dentro, e poi se ve mettono dentro, noi come famo? Come li spendemo li soldi che ciavemo in saccoccia?
Così parlando e lottando hanno attraversato un pezzo di prato, hanno disceso la scarpata, e sono arrivati sul viale sotto i muraglioni.
Li c'è la stoppona dei due compari. Anna s'è un pochetto calmata, e cammina quasi da sola. Dà un'occhiata interessata alla macchina.
ANNA Sì, sì, sì, portateme via! E chi me lo fa fà de sporcamme co' quella?
SCINTILLONE Oooooh, je l'hai fatta! Lo vedi che cominci a raggionà?
Anna apre lo sportello e va ad accomodarsi di dietro, Scintil-. lone le si mette accanto, tutto bonario e protettivo. Anna vedendo che s'è messo accanto a lei anzichè al volante, sbotta subito:
ANNA Che? Parte da sola, 'sta machina?
Senza rispondere, Scintillone si allunga, sopra lo schienale, verso il clacson, e dà due tre colpi secchi col palmo della mano. Ma ormai, in cima al ciglione, contro il cielo, compaiono gli altri due: Crocefissa ha lottato meno aspramente di Anna, e stanno chiacchierando.
SCINTILLONE Aòh, 'namo! Che aspetti, mamma? Te sei scordato quello che dovemo fà?
È la stessa Crocefissa che, calma, sicura, decisa scende per prima giù dalla scarpata. Prende, e entra nella macchina, mettendosi a sedere tutta dignitosa e sostenuta nel sedile davanti, senza nemmeno guardare l'altra. Ruggeretto le viene appresso.
Come Anna vede entrare Crocefissa, ha uno scatto, e, come una matta, fa per ridiscendere: ma Scintillone, calmo, l'agguanta e la tiene ferma al suo posto.
SCINTILLONE Ma che, mo rifai la regazzina 'n'altra volta? E statte manza, no!
ANNA Io co' certa gente nun ciò niente che spartì! Famme scenne, a bello de mamma!
Ruggeretto mette la macchina in moto, e questa parte sparata, lasciandosi alle sue spalle il ciglione del prato, i muraglioni.
Ruggeretto guida allegro e parla:
RUGGERETTO Ecco, scendi adesso! Facce vede come sei matta!
ANNA
Ferma, a disgrazziato, che strillo, sa'! Io te faccio core appresso tutta 'a polizzia de Roma!
Scintillone si offende subito a quelle parole.
SCINTILLONE Aòh, a scema!
RUGGERETTO Dimme un po'! Ma te puzza avè qualche soldo de più in saccoccia? E allora statte bona, viè co' noi! Co' quello che te damo te famo ride pe' 'na settimana!

REGIA
Mauro Bolognini

SceneggiaturaJacques-Laurent Bost, Pier Paolo Pasolini

ATTORI
Laurent Terzieff: Ruggeretto
Jean-Claude Brialy: Scintillone
Franco Interlenghi: Gino detto Bella-Bella
Tomas Milian: Moretto
Rosanna Schiaffino: Rossana
Elsa Martinelli: Anna
Anna Maria Ferrero: Nicoletta
Antonella Lualdi: Supplizia
Mylène Demongeot : Laura
Maurizio Conti: Pepito
Cristiano Minellono

15 marzo 2011

Alberto Sordi e Roma nel film "In nome del popolo romano"




 E CCHI SE NE FREGA!!!
Semo famosi in tutto il mondo Noi!
I romani so' fatti così. Se ne fregheno de tutto qualunque cosa succede....


Alberto Sordi sul tetto di un palazzo del centro, insulta Roma e tutti i romani menefreghisti. 


In occasione della festa del 150° anniversario dell'Unità d'Italia proclamato per il 17 marzo 2011 verranno inseriti alcuni spezzoni di film sulla Repubblica Romana del 1849.
In nome del popolo sovrano è un film del 1990 diretto da Luigi Magni. 
Per la trama vedi: Wikipedia

14 marzo 2011

Il Gianicolo nel film "In nome del popolo sovrano"

 

In occasione della festa del 150° anniversario dell'Unità d'Italia proclamato per il 17 marzo 2011 verranno inseriti alcuni spezzoni di film sulla Repubblica Romana del 1849.

La carica dei Bersaglieri al Gianicolo nella Difesa di Roma del 1849. 

In nome del popolo sovrano è un film del 1990 diretto da Luigi Magni. 
Per la trama vedi: Wikipedia

10 marzo 2011

Trastevere nel film "In nome del popolo sovrano"


In occasione della festa del 150° anniversario dell'Unità d'Italia proclamato per il 17 marzo 2011 verranno inseriti alcuni spezzoni di film sulla Repubblica Romana del 1849.

Le barricate di Trastevere nella Difesa di Roma del 1849 con l'apparizione di Anita Garibaldi.

In nome del popolo sovrano è un film del 1990 diretto da Luigi Magni.
Il film è ambientato a Roma ed in Romagna tra il novembre 1848 e l'estate 1849.
Dopo l'assassinio del primo ministro Pellegrino Rossi, il Papa Pio IX capisce che è tempo di andare in esilio a Gaeta. Qualche mese dopo, proclamata la Repubblica Romana con Mazzini e Carlo Bonaparte per capi, i francesi di Napoleone III, alleato papale, sono scesi in Italia ed hanno posto l'assedio alla città. È in questo periodo che si svolgono le vicende private di vari personaggi: Cristina, moglie del marchesino Eufemio Arquati e fervente sostenitrice della repubblica, è innamorata del garibaldino Giovanni Livraghi, amico del frate barnabita Ugo Bassi, contrario al potere temporale del Papa. Tra i vari popolani, emerge la figura di Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio, e del di lui figlio minore.
Gli eventi precipitano: grazie alla scarsa coordinazione dei difensori nonostante l'intervento di Garibaldi e dei bersaglieri di Luciano Manara, i francesi hanno presto partita vinta e a Ciceruacchio, Ugo Bassi e Livraghi non resta che fuggire al nord, al seguito di Garibaldi, per tentare di raggiungere l'insorta Venezia. Mentre Eufemio ed il padre pranzano con l'"assassino della Repubblica" generale Oudinot, Cristina fugge per raggiungere l'amato Livraghi, ma invano: il capitano, infatti, caduto in mano austriaca, viene fucilato insieme a Bassi, poco dopo Ciceruacchio, nonostante le "raccomandazioni alla pietà" che la giovane rivolge ad uno zio che giudica i "colpevoli". Rimasta sola, Cristina viene raggiunta da Eufemio che, in un impeto di gelosia, era partito per ucciderla; ma poi, resosi conto della situazione politica e avendo acquisito una presa di coscienza, decide di arruolarsi nell'esercito piemontese "per fare l'Italia".
Dieci anni dopo, il vecchio Marchese Arquati osserva soddisfatto le foto del figlio bersagliere e della nuora, che al seguito di Vittorio Emanuele hanno unificato l'Italia. Roma, però, è ancora governata dal Papa: i suoi diletti torneranno mai, un giorno? (Wikipedia)
Tesori di Roma

11 febbraio 2011

Giro in elicottero nel film "Arrivederci Roma"


Mentre Renato Rascel canta "Venticello di Roma" le immagini dall'elicottero ci mostrano la Roma di fine anni 50.
Si parte con l'Appia Antica, il Parco degli Acquedotti, la Tomba di Cecilia Metella, l'Isola Tiberina, la Statua della Madonna di Monte Mario, Ponte Flaminio, Ponte Milvio, lo Stadio dei Marmi e lo Stadio Olimpico da poco inaugurato, il Vittoriano, Il Colosseo, il Palatino, il Foro Romano, Castel Sant'Angelo e per finire La Piazza e la Basilica di San Pietro (1957).
Tesori di Roma